26 Ott Poesia tra i laboratori
Tra il rumore dei ferri, la lucentezza del metallo e la precisione delle mani che imparano un mestiere, può nascere anche la poesia.
Un anno, lo scorso, speso ad avvicinare i ragazzi della classe 2M, attuale terza del corso Industria e Artigianato per il Made in Italy, alla bellezza delle parole, con le quali hanno dato vita ad opere collettive poi esposte su tele che hanno essi stessi dipinto.
È poi successo che, nel mese di giugno, la classe abbia partecipato al Premio di Poesia “Francesco Suffritti – Poesie da quaggiù”, II edizione – anno 2025, promosso dal Liceo Statale “G. Cevolani” di Cento e rivolto agli studenti delle scuole del territorio.
E quel componimento ha conquistato la giuria, classificandosi al terzo posto tra i vincitori del concorso.
La notizia è stata resa ufficiale nel pomeriggio della premiazione, svoltasi sabato 25 in Sala Zarri a Cento.
Il tema scelto per l’edizione — “A metà dell’Arcobaleno” — invitava a guardare oltre, verso quel punto dove i colori si mescolano e le differenze si incontrano.
La classe ha partecipato con un componimento corale, nato dalla voce di tutti e dal cuore di ciascuno. Un testo scritto insieme.
A rappresentare la classe c’erano tre studenti, tra cui Sami, che ha ritirato il premio con emozione, diventando voce della poesia e messaggero di un pensiero condiviso: “Noi del meccanico non abbiamo tante possibilità – racconta – ma grazie a questa opportunità abbiamo fatto capire che la poesia può essere letta anche in mezzo ai laboratori”.
E forse è proprio lì, tra un banco da lavoro e un sogno che prende forma, che nasce la bellezza più vera: quella che unisce le mani e le parole, l’ingegno e il cuore.
La classe ha scelto di destinare la somma ricevuta in premio alla Parrocchia di San Biagio, come segno di vicinanza e solidarietà verso la propria comunità. Un gesto che conferma quanto, anche tra i banchi e i laboratori, si possa coltivare non solo la creatività, ma anche il senso civico e umano. Perché la poesia, quando incontra la solidarietà, diventa speranza concreta.
I proff. Pasquale Caliendo e Francesca Dina
Parole a metà
Il fuoco purosangue arde
sotto la rossa Parigi in bianco e nero
Squarcia l’arancio olandese del tramonto
implorando misericordia
La sua estate gialla attrae il mio palato
chiede di assaporarne il gusto
Verde trifoglio
In mano il portafortuna
ad aspettare la fortuna
Indaco: colore di mamma
l’unico amore a sopravvivere al tempo
Vedo il cielo
– una dolce malattia blu –
Nel riflesso degli occhi tuoi
blu oltremare
minerali estratti dalle cavità dei
tuoi dolori
Viola atmosfera
richiama il colore della tristezza
