Le nuove dipendenze spiegate ai ragazzi

Le nuove dipendenze spiegate ai ragazzi

Sabato 27 marzo si è tenuta, da parte dello psicologo Michele d’Ascanio, una conferenza rivolta agli alunni delle classi 5S, 5V, 3X, 4X e 5X dal titolo “Le addiction: nuove dipendenze, nuovi processi”. L’attività, organizzata dalla professoressa Maria Grazia Marvelli,  rientrava nell’ambito delle attività deliberate dal Collegio Docenti e relative alle attività di PCTO – Settore Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale.

Gli studenti hanno seguito con interesse e partecipazione l’analisi fatta dal dottor d’Ascanio sulle nuove dipendenze – da quelle legate al digitale a quelle legate ai comportamenti come il cutting o il sexting –  che si sono aggiunte a quelle considerate “classiche”, come l’uso di sostanze stupefacenti. Vengono definite addiction tutte le forme di schiavitù da qualche tipo di comportamento. Una delle più gravi è la dipendenza da alcool, che ogni anno causa la morte di un numero elevatissimo di persone: essendo il suo consumo legale, molti giovani si avvicinano alle bevande alcoliche con estrema facilità. Continua poi ad essere presente la dipendenza da sostanze stupefacenti: agli studenti presenti sono state presentate le diverse tipologie di droghe e i loro diversi effetti. L’attenzione si è poi spostata sulle nuove addiction, in particolare quella legata al gioco, d’azzardo e on line. Come è possibile che dal gioco si passi al concetto di dipendenza? La risposta è che queste attività vanno a colpire certi centri del nostro cervello, sollecitando la produzione di neurotrasmettitori che provocano un piacere nel ripetere una determinata azione. Terribile effetto legato a questa dipendenza è la sindrome di Hikikomori, diffusa soprattutto tra i giovani,  che porta all’isolamento sociale. Un’altra addiction è quella del cutting, ovvero provare sensazioni piacevoli nel compiere azioni di autolesionismo: questo comportamento, messo in atto da chi non riesce ad affrontare le proprie emozioni, rischia di portare a una vera e propria dipendenza. Il male fisico che giovani e giovanissimi si procurano dà la sensazione di non sentire più nulla e di mettere a tacere tutto ciò che provano interiormente.

Le classi presenti all’incontro hanno così potuto riflettere su quanto insidiose siano le addiction: la dipendenza è una realtà che colpisce tantissime persone e che, in un periodo di fragilità come quello che stiamo vivendo, rischia di interessare ragazzi sempre più giovani.

Prof.ssa A. Zarri